INTERREG ITALIA - SLOVENIA 2007-2013

Gestione delle acque transfrontaliere delle aree urbane
di Gorizia e Nova Gorica


 
 
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Stato dell’arte

In conformità al Programma Operativo le risorse idriche rappresentano una notevole opportunità per una cooperazione transfrontaliera se si considera l’importanza del loro monitoraggio ai fini della prevenzione nei confronti dei rischi ecologici (inquinamento) e naturali (alluvioni). Dalla swot analisi i punti di debolezza sono uno scarso livello di cooperazione tra le istituzioni che forniscono servizi pubblici (Irisacqua Gorizia e Vodovodi in kanalizacija Nova Gorica), la possibilità di fenomeni alluvionali e la criticità relativamente allo stato quantitativo e qualitativo delle acque superficiali e sotterranee. Tutto ciò rappresenta una grande opportunità per una pianificazione territoriale ed urbana congiunta con particolare riferimento ad una gestione sostenibile delle risorse idriche ai fini della prevenzione dei rischi ecologici e naturali con il conseguente raggiungimento degli obiettivi comunitari.
I bacini idrografici delle città di confine di Gorizia, Nova Gorica, Šempeter Vrtojba presentano infatti da tempo una situazione ambientale complessa e degradata come si evince dal Rapporto Ambientale del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia Slovenia 2007-2013. Le pressioni naturali (alluvioni), della zona transfrontaliera in oggetto, sia pure ad intervalli lunghi (1681, 1703, 1890, 1935, 1983, 1987), comportano una situazione di pericolosità immediata, non essendo efficienti e adeguate le misure di contenimento attuali. Notevole importanza riveste la differente portata idraulica del torrente Corno nelle municipalità di Gorizia e Nova Gorica. In territorio sloveno questo scorre su superfici agricole in canale scoperto, mentre sul territorio italiano è soggetto a canalizzazione che lo conduce al di sotto della città di Gorizia. La limitata capacità del canale coperto di raccogliere le piene naturali ha causato nel passato rilevanti allagamenti sul versante sloveno.
Gravi problemi di inquinamento emergono da monitoraggi effettuati in tempi passati e da studi condotti dalle Università di Udine e Nova Gorica che evidenziano le forti criticità ambientali (inquinamento) dei corpi idrici in oggetto. Le pressioni antropiche sono responsabili di queste annose criticità che necessitano di un immediato intervento. Sicuramente gli ecosistemi acquatici di interesse alterati da un continuo e mai risolto inquinamento hanno reagito stabilendo altri stati di equilibrio che però risultano dannosi alla vita biologica. Il danno all’ambiente biologico degenera la qualità della vita nel suo complesso e comporta una non idonea fruibilità sociale di questi beni così preziosi. I corsi d’acqua del Corno, insieme al Vertojbica e Vipacco, allo stato attuale presentano acque di cattiva qualità e ciò, oltre a provocare i danni sopra citati, incide negativamente anche sulla qualità di ciò che è ad essi collegato e in particolare sulla qualità del fiume Isonzo, definito uno dei fiumi più belli del mondo, che perde importanti classi di qualità lungo il suo cammino. Ciò comporta, oltre che una forte limitazione alla fruizione turistica e sociale delle popolazioni, anche importanti fenomeni di inquinamento e di eutrofizzazione nel mare Adriatico dove si immette.
Un'altra opportunità è data inoltre dalla possibilità di un migliore sfruttamento delle risorse rinnovabili a fini energetici per una diminuzione del consumo energetico (uso delle acque sotterranee). Ma anche la qualità delle acque sotterranee risulta spesso insoddisfacente a causa dell’inquinamento (falda acquifera di Vrtojba).
La mancanza di un adeguato sistema di depurazione delle acque reflue è un’altra annosa criticità che se non risolta prontamente comprometterà sempre più la qualità delle acque superficiali e delle falde sotterranee. Infatti nell’area transfrontaliera di Gorizia e Nova Gorica la rete fognaria non è appropriata alle esigenze delle due municipalità. Indagini dell’ARPA di Gorizia hanno messo in luce alcune importanti criticità in riferimento alla contaminazione microbiologica fecale e si dovranno condurre studi anche sulla contaminazione da farmaceuticals. La qualità delle acque diminuisce drasticamente dal punto di immissione del torrente Corno, che convoglia acque nere non depurate di Nova Gorica, e raccoglie alcuni scarichi della zona nord di Gorizia che non possono essere convogliate al depuratore in quanto sottostimato. Progetti per un nuovo depuratore in Nova Gorica e una ottimizzazione del depuratore di Gorizia sono in corso e si auspica un loro completamento a breve. In una situazione ottimale è possibile auspicare un riutilizzo agricolo delle acque depurate, un riutilizzo ai fini di alimentare zone di siccità e favorirne la rinaturalizzazione, come pure un possibile utilizzo dei fanghi prodotti dalle acque depurate come ammendanti in agricoltura e ai fini energetici. In conclusione lo stato qualitativo delle acque superficiali e sotterranee per i motivi suddetti si allontana dagli obiettivi indicati dalla Direttiva quadro europea sulla acque (2000/60/EC), che prevede il raggiungimento di Standard di qualità entro il 2015; così come da altre politiche comunitarie quali la Direttiva 2006/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla qualità delle acque dolci, in cui si richiede la protezione o il miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci, e il sesto programma d’azione per l’ambiente dell’ Unione Europea (2001-2010). Nell’area in questione è quindi necessario un adeguato programma per una gestione congiunta ed integrata delle acque transfrontaliere, in linea con il programma operativo, che sia in grado di prevenire i rischi ecologici legati alle pressioni naturali e antropiche consentendo cosi il superamento delle annose questioni di gestione transfrontaliera delle risorse idriche.